Forum Istruzione Artistica-Musicale

SINTESI DEI DOCUMENTI DI LAVORO

elaborati da alcuni Dirigenti dei Licei Artistici e degli Istituti d’Arte in collaborazione con Direttori e responsabili dei Conservatori di Musica dall’anno 2000 a Gennaio 2002

 


 

Premessa

ISTITUTI D’ARTE & LICEI ARTISTICI

Istituti d’arte e licei artistici, ormai da lungo tempo, hanno raggiunto strette analogie di lavoro, sia sul piano dei metodi che su quello dei contenuti.

Grazie allo loro capacità di intessere proficui scambi con le realtà culturali dei territori di appartenenza, ma anche in virtù della continua attenzione che pongono al mondo della ricerca e della produzione artistica contemporanee, hanno sviluppato modalità operative e percorsi di riflessione critica tali da annullare le diversità da cui sono caratterizzati nell’attuale ordinamento scolastico.

Negli istituti si è mirato a ricondurre l’arte applicata nell’alveo dell’arte tout court, anche con la chiara volontà di contrapporsi a quel luogo comune che tende – ancora oggi - a classificare gerarchicamente l’attività creativa, relegando l’oggetto d’uso all’ultimo gradino della scala e persino a metterne in discussione la sua validità estetica.

Nel contempo, nei licei si è sviluppata un’ampia attività di laboratorio inteso non come il luogo dell’addestramento e della pura esecutività, ma come uno spazio fisico e mentale in cui nascono, si affinano, si verificano le idee, lo spazio della formazione operativa e critica, all’interno di un metodo di apprendimento attivo che ha rappresentato e continua a rappresentare il riferimento di pensiero cui ogni azione didattica quotidiana viene ricondotta.

L’interazione tra i vari linguaggi della comunicazione e dell’espressione artistica, la multimedialità, l’azione sinergica dei diversi campi d’attività – dalle arti plastiche e pittoriche al design, al cinema, alla musica, al teatro, alla danza, all’happening, all’installazione, alla performance – hanno condotto entrambe le scuole a caratterizzarsi come luoghi della ricerca e della sperimentazione, facendo loro assumere i caratteri specifici della licealità, senza che ciò abbia compromesso le notevoli capacità produttive e, in vari casi, i fecondi rapporti col mondo delle vecchie e nuove professioni.

Si è affermato un nuovo modo di intendere e di praticare la manualità: modalità cognitiva in cui mano e cervello assumono pari dignità, che consente la ricomposizione del nesso teoria-prassi in positiva tensione progettuale e creativa.

Di conseguenza, per progetto si è inteso un modo di intervenire nella realtà, un modo personale, critico, sintetico, espressivo, inventivo, innovatore di affrontare la complessità; progetto come prodotto, cioè come fase terminale di un percorso di ideazione che si realizza attraverso l’utilizzo programmatico di strumenti esecutivi e che si fonda sulla conoscenza profonda dei materiali e delle tecniche.

Numerose esperienze si sono sviluppate in queste direzioni a partire dalla fine degli anni settanta del secolo ventesimo e sono approdate in gran parte nel Progetto sperimentale assistito e coordinato a livello nazionale denominato "Michelangelo", un progetto unificante che ha progressivamente sostituito gli ordinamenti nella maggior parte dei licei e degli istituti.

Ipotesi per la strutturazione del curricolo

 

Considerazioni preliminari sull'area

Artistica e Musicale

Il Gruppo di lavoro, dopo i momenti di confronto avvenuti nei numerosi convegni e attività di aggiornamento promosse dall’Ispettorato Istruzione Artistica ed ai successivi incontri seminariali tra i Docenti e personaggi del mondo della cultura, successivamente trasformatosi in forum permanente con lo scopo di definire, in un dibattito aperto, l’intero ambito dell'area Artistica e Musicale in vista della riforma del sistema scolastico, ritiene fondamentale proporre una sostanziale premessa al proprio lavoro relativamente alla definizione dell’Area Artistica e Musicale come area Artistico - Musicale.

L’opportunità di collocare l’indirizzo musicale all'interno dell’istruzione artistica trova solide ragioni in tre sostanziali aspetti del problema che si collocano in ambiti diversi:

Ciò premesso, è solo dal riconoscimento degli specifici statuti epistemologici delle discipline confluenti nell’Area Artistica e Musicale che si possono e si debbono trovare momenti di contiguità o integrazione interdisciplinare, momenti che spiegano i valori di interrelazione fra i diversi linguaggi espressivi. Esempi storici significativi in tale senso, collocati all’indomani delle concezioni artistiche di Wagner, sono le esperienze di Kandisky e Schömberg, o l'attenzione manifestata per la musica da Le Corbusier, in particolare negli ultimi anni della sua vita o, ancora, da Boulez per le arti figurative, verso le quali riconosce affinità nella costruzione del linguaggio e della composizione.

Ragionare in termini di separatezza tra le arti significa oggi compiere un errore culturale di vasta portata che mortificherebbe, al tempo stesso, entrambi gli indirizzi dell’area.

 

 

 

 

 

 

1. Introduzione

 

r I molteplici cambiamenti in atto nella nostra società che investono anche il quadro delle esigenze della formazione, richiedono un rinnovato, più generale interesse per le attività di carattere artistico e musicale connesse, oltreché alla produzione, alla tutela, ricerca, conservazione e valorizzazione dei beni culturali.

Per favorire la capacità di progettazione e di esplorazione di nuovi percorsi formativi, di produzione artistica e musicale e di ricerca presenti in queste istituzioni, occorre essere pronti a cogliere ogni opportunità di positivo rinnovamento ed utilizzare al meglio tutte le possibili collaborazioni e le risorse disponibili.

r L’area artistico - musicale, nelle sue numerose ramificazioni, deve rappresentare la necessaria offerta formativa nel campo delle arti e della musica, in risposta anche alle attitudini specifiche dello studente, che la scuola di base (attraverso la sua funzione orientativa) deve aiutare a fare emergere e finalizzare.

E’ proprio per tali motivi che l’educazione alle arti ed alla creatività, intrapresa già dalla prima età scolare - perché le discipline artistiche e musicali, nel loro complesso, necessitano comunque di esperienze e attività precoci - deve costituire nella scuola secondaria l’occasione per promuovere le attitudini dei giovani arricchendone la formazione culturale e umana, offrendo loro conoscenze e capacità utili per l’accesso al settore post - secondario, all’Alta Formazione Artistica e Musicale, all’Università o al mondo del lavoro.

La proposta, nel biennio, tende a dare una risposta esauriente in termini di innovazione culturale e operativa, ai bisogni espressi da una società in evoluzione, non trascurando, di essa, gli aspetti problematici. L’attività si propone come strumento operativo per:

Il successivo triennio ha come obiettivi:

L’attività formativa si attua in ambiti di pluridisciplinarietà che garantiscano una armonica coniugazione tra manualità, tecniche e intellettualità.

r Finalità comune degli indirizzi di area artistica e musicale sarà pertanto, una formazione orientativa, flessibile, polivalente, fondata sull’interazione tra i diversi linguaggi (verbali, iconici, gestuali, musicali, ecc.), destinata a privilegiare lo sviluppo delle capacità di elaborazione critica raggiungibili attraverso la conoscenza e la padronanza degli strumenti e delle metodologie operative.

Di conseguenza, il curricolo degli studi dovrebbe basarsi su alcune concezioni di fondo:

Tale pratica permette l’acquisizione di competenze anche di tipo performativo:

 

1.1. Strutturazione del curricolo

 

Per la struttura del curricolo sono stati recepiti i seguenti criteri:

 

1.2. Indicazioni metodologiche

Per consentire il raggiungimento degli obiettivi posti nel curricolo è necessario modificare sostanzialmente le modalità organizzative e didattiche secondo alcune linee d’indirizzo che si propongono come spunti di riflessione:

 

1.3. Indicazioni organizzative, temporali e strutturali dei curricoli

 

1.3.1. L’attività didattica nelle discipline d’indirizzo dell’area artistica e musicale non può che essere improntata alla modalità dell’insegnamento individualizzato, ciò nella logica, consueta del settore, della peer education che consente la valorizzazione delle attitudini, delle qualità e della personalità propria di ciascun allievo, richiedendo tuttavia maggiori spazi temporali.

L’impianto curricolare, articolato in un biennio ed in un triennio come per le altre aree, è costituto da un monte ore annuale di 34 ore settimanali lasciando tuttavia aperta la possibilità di una diversa articolazione - comunque non superiore alle 34 ore - in relazione a particolari settori e/o specificità territoriali. Tale monte ore è formato da una quota nazionale del curricolo pari all’80% ed una quota riservata alla scuola pari al restante 20%.

Mentre nelle altre aree vi è una generale riduzione del monte ore verso le 30 ore settimanali, nell’area artistica e musicale le 34 ore settimanali previste dalla proposta sono ritenute indispensabili in considerazione della specificità delle attività formative proprie dell’area; infatti, solo con questo monte orario è possibile non mortificare le attitudini dello studente e non compromettere l’acquisizione di adeguate competenze spendibili anche nel mondo del lavoro. Infatti, i mestieri e le professioni dell’area comportano l’acquisizione di abilità operative che si formano con un lungo esercizio, per far sì che anche l’eventuale uso delle nuove tecnologie sia frutto di scelte consapevoli e non di riduttivo semplicismo. Peraltro l’esigenza di fondare la professionalità artistica e musicale su ampie basi culturali comporta un consistente rafforzamento delle discipline di formazione generale. In questo modo saranno possibili anche attività extracurricolari che consentano risposte sempre più adeguate ai molteplici bisogni formativi espressi dai giovani d’oggi.

E’ stata prevista la possibilità di favorire l’aggregazione di ore in periodi specifici dell’anno scolastico in rapporto alla programmazione del Consiglio di classe.

Sono previsti inoltre momenti di codocenza tra insegnanti di diverse discipline e interventi di esperti esterni - rigorosamente programmati e periodicamente monitorati - che abbiano una notevole valenza formativa e possano, comunque, favorire apprendimenti di una certa rilevanza per l’acquisizione di competenze professionali approfondite e diffuse.

A tale scopo sarà essenziale realizzare nel triennio esperienze di integrazione con il mondo delle professioni mediante stage ed alternanze scuola-lavoro, visite guidate, mediante convenzioni con Enti ed Agenzie esterne, Teatri, che diano luogo a rapporti con operatori settoriali dell’arte, della musica e dell’industria, sarà così favorita l’interazione con risorse professionali esterne alla scuola (incontri con artisti e operatori dei vari settori) consentendo esperienze nei siti di lavoro fino ad arrivare ad una vera e propria simulazione lavorativa che arricchisca e completi conoscenze e competenze acquisite all’interno della scuola.

Di grande rilievo appare la quota di competenza delle singole istituzioni scolastiche (20%) che consentirà di sottolineare e sviluppare le varie identità presenti oggi nel ricco e variegato panorama delle istituzioni di istruzione artistica e musicale; in questa direzione assumeranno nuovo significato i fertili rapporti che da sempre tali istituzioni hanno con le realtà associative, culturali, produttive dei loro territori di appartenenza

Una simile impostazione implica un’ampia flessibilità organizzativa e didattica che consenta:

1.3.2. La formazione generale assicurando l’omogeneità della preparazione utile al prosieguo degli studi anche in altri ordini di scuola, consentirà all’allievo l’acquisizione di conoscenze, competenze, capacità relative a:

 

 

2. L’AREA ARTISTICA NELLA LOGICA DELLA RIFORMA

Ipotesi per la strutturazione del curricolo

Presentazione

Nel Regio Decreto 31 dicembre 1923 si distinguono due tipi di scuole di istruzione artistica: le scuole e istituti d’arte e i licei artistici.

Le scuole e gli istituti d’arte - si dice - "hanno il fine di addestrare al lavoro e alla produzione artistica a seconda delle tradizioni, delle industrie e delle materie prime della regione". Invece "l’insegnamento dell’arte, indipendentemente dalle sue applicazioni all’industria, si impartisce nei licei al fine di preparare allo studio specializzato della pittura, della scultura, decorazione, scenografia ed architettura, mediante insegnamenti di materie artistiche e di cultura generale".

E’ naturale che nel tempo, col modificarsi delle condizioni socio - culturali, siano cambiati profondamente i caratteri delle due scuole. Senza considerare l’evoluzione della normativa, che ha introdotto per i licei artistici l’anno integrativo e per gli istituti d’arte il prolungamento a cinque anni del corso di studi, con l’accesso a tutte le facoltà universitarie. Le scuole sono andate ben oltre la rigidità dei limiti imposti dalla legge istitutiva.

Attraverso numerose sperimentazioni e una prassi didattica che ha sempre privilegiato l’intensità dei rapporti con le istituzioni culturali e le realtà operative del territorio, le scuole hanno maturato la convinzione che sia sempre più urgente un’impostazione unitaria fondata:

Il nuovo progetto per l’area artistica della secondaria deve prendere le mosse dalle esperienze e dalle convinzioni sopra indicate, con la consapevolezza che il patrimonio di cultura e di lavoro che le scuole dell’istruzione artistica hanno espresso in oltre due secoli, costituisce una ricchezza per il paese. Di conseguenza tale valore va tenuto in considerazione e recuperato, rispondendo all’apprezzamento dimostrato, in più occasioni, da tutti i paesi europei che hanno compreso la peculiarità dell’istruzione artistica italiana.

Situazione attuale

Nell’anno scolastico 2000/2001:

r gli Istituti Statali d’Arte funzionanti sono 100, più 15 sezioni associate (ex sezioni staccate), più 45 Istituti Superiori a seguito del dimensionamento della rete scolastica;

r i Licei Artistici funzionanti sono 48, più 12 sezioni associate (ex sezioni staccate), più 23 Istituti Superiori a seguito del dimensionamento della rete scolastica;

2.1. L’ I N D I R I Z Z O A R T I S T I C O

La formazione specifica, che vede la confluenza delle discipline caratterizzanti dell’istruzione artistica, si articolerà in sette settori ()

I settori sono articolati, nell’area di indirizzo, secondo i seguenti ambiti disciplinari:

Entro l’80% dedicato alla quota nazionale, e fino al 20% di essa, le singole scuole, a seconda della loro storia, della loro identità, delle caratteristiche dei territori di appartenenza, effettueranno, come opzione tra questi ambiti, le scelte che meglio si adatteranno agli obiettivi posti nel P.O.F.

 

2.2. Confluenze tra settori del nuovo indirizzo artistico e attuali indirizzi e sezioni degli Istituti d’arte e dei Licei Artistici.

  1. Arti plastiche e pittoriche

in cui confluiranno:

arte dell’alabastro, decorazione pittorica, decorazione plastica, decorazione pittorica per la decorazione e l’arredo della Chiesa, decorazione plastica per la decorazione e l’arredo della Chiesa, la sezione Accademia dei Licei artistici e tutti gli indirizzi sperimentali, di seguito indicati, che in atto rilasciano titoli corrispondenti.

4 PROGETTI ASSISTITI: Figurativo (progetto Leonardo), Pittura e decorazione pittorica, Scultura e decorazione plastica, Arte restauro delle opere pittoriche, Arte restauro delle opere lapidee (progetto Michelangelo);

4 PROGETTI AUTONOMI: Conservazione e tecniche antiche bidimensionali, Conservazione e tecniche antiche tridimensionali, pittura e visual art (Istituti d’arte); Artistico, plastico, pittorico; grafico figurativo (Licei artistici).

b) Arti della grafica e della comunicazione visiva

In cui confluiranno:

Fotografia artistica, Arte pubblicitaria, Arte della grafica pubblicitaria e della fotografia, Arti grafiche, Arte della stampa, Tecniche incisorie, Disegno animato e tutti gli indirizzi sperimentali, di seguito indicati, che in atto rilasciano titoli corrispondenti.

4 PROGETTI ASSISTITI: Grafico visivo (progetto Leonardo), Grafica, immagine fotografica filmica e televisiva (progetto Michelangelo), Arti e comunicazione visiva (progetto Brocca);

4 PROGETTI AUTONOMI: Immagine elettronica, Comunicazione, Comunicazione visiva, Arti della grafica pubblicitaria, cinetica e fotografia, Tecniche incisorie e illustrazione del libro, progettazione per grafica editoriale e restauro del libro, Cinema d’animazione, Grafica pubblicitaria e fotografia (Istituto d’arte); Visivo ambientale (Licei artistici).

c) Beni Museali e monumentali

E’ un nuovo settore che ricalca le esperienze dei percorsi sperimentali, attivati da un decennio, che hanno trovato riscontro nell’utenza e nel mondo del lavoro (si tratta di nuove figure richieste appunto dal mondo del lavoro: guide per i musei, esperti di catalogazione, etc.)

4 PROGETTI ASSISTITI: Catalogazione e conservazione dei beni culturali (progetto Leonardo), Rilievo e catalogazione (progetto Michelangelo), Beni culturali e conservazione (progetto Brocca);

4 PROGETTI AUTONOMI: Conservazione e restauro per i beni culturali, Restauro e conservazione beni culturali, Beni architettonici (Istituti d’arte); Conservazione e restauro, Restauro, catalogazione e conservazione beni culturali e ambientali, Archeologico (Licei artistici).

  1. Cinema e comunicazione audiovisiva

E’ un settore di nuova concezione che valorizza e unifica le programmazioni e i percorsi sperimentali nell’ambito del linguaggio, della cultura e dell’industria (cinematografici e audiovisivi), fornendo altresì le competenze di base e i prerequisiti per l’accesso al D.A.M.S. e alle scuole di Alta Formazione (Scuola Nazionale di Cinema).

L’indirizzo consente la formazione di figure intermedie della pratica realizzativa e dell’industria cinematografica e audiovisiva.

In questo settore confluiranno:

Linguaggio cinematografico e audiovisivo, Tecnica della ripresa cinematografica, Disegno animato e tutti gli indirizzi sperimentali in atto che rilasciano titoli corrispondenti

4 PROGETTI ASSISTITI: Immagine fotografica, filmica e televisiva (progetto Michelangelo)

4 PROGETTI AUTONOMI: Immagine elettronica, Arti della grafica pubblicitaria, cinetica e fotografica, Cinema di animazione.

e) Arti dello spettacolo

In questo settore di nuova concezione, che cura in particolare l’interazione fra i diversi linguaggi (verbali, iconici, gestuali, musicali, etc.), confluirà l’indirizzo di ordinamento Scenotecnica e gli indirizzi sperimentali autonomi di seguito indicati: Arredamento scenico e teatrale, Spettacolo, Arti e tecniche sceniche (Istituti d’arte);

f) Architettura e arredo

In cui confluiranno:

Arredamento, Disegnatori di architettura, Disegnatori di architettura e arredamento, Disegnatori di architettura e arredamento per la decorazione e l’arredo della Chiesa, la Sezione Architettura dei Licei artistici e tutti gli indirizzi sperimentali, di seguito indicati, che in atto rilasciano titoli corrispondenti.

4 PROGETTI ASSISTITI: Architettura e design (progetto Leonardo), Architettura e arredo (progetto Michelangelo), Arti compositive e progettazione (progetto Brocca);

4 PROGETTI AUTONOMI: Arredamento, Architettura e design, progetto e design, Progettazione architettura e arredo, Progettazione architettonica e design dell’oggetto, Design per l’industria (Istituti d’arte); Progettazione artistica, Architettura, Architettura e design (Licei artistici);

g) Arte e design del prodotto

In cui confluiranno:

Rilegatura artistica e restauro del libro (Urbino), Moda e costume (es. Messina), Arte del tessuto (es. San Giovanni in fiore), Arte del merletto e ricamo (es. Cantù, Cefalù), Oreficeria (es. Arezzo), Arte dei metalli (es. Padova), Arte dei metalli e dell’oreficeria (es. San Sepolcro), Arte del legno (es. Aosta), Arte del mobile (es. Torre del Greco, Anghiari), Arte della ceramica (es. Caltagirone, Faenza), Arte della porcellana (Sesto Fiorentino), Arte del grès (es. Faenza), Arte dei rivestimenti ceramici edilizi (Sesto Fiorentino), Arte del mosaico (es. Ravenna), Arte del corallo ( Torre del Greco e Alghero), Arte delle pietre dure (es. Valenza), Arte del vetro (es. Pisa, Venezia), Arte del vetro e del cristallo (es. Pisa, Venezia), Arte dei metalli e dell’oreficeria per la decorazione e l’arredo della Chiesa (Roma), Arte del tessuto per la decorazione e l’arredo della Chiesa (Roma), Tecnologia ceramica (Caltagirone, Faenza) e tutti gli indirizzi sperimentali , di seguito indicati, che in atto rilasciano titoli corrispondenti. (Articolati a seconda delle tradizioni e delle vocazioni dei singoli territori)

4 PROGETTI ASSISTITI: Disegno industriale, Moda e costume, Arte e restauro dell’alabastro, Arte e restauro del mosaico, Arte e restauro del corallo, Arte e restauro del vetro, Arte e restauro del libro, Arte e restauro del tessuto e del ricamo, Arte e restauro della ceramica, Arte e restauro dei metalli, Arte e restauro dell’oro e dei metalli preziosi, Arte e restauro delle opere lignee (progetto Michelangelo);

4 PROGETTI AUTONOMI: Restauro della ceramica, Restauro dei metalli, Artistico per la ceramica, Tecnologico per la ceramica, Moda, Ceramica, Moda e costume, Design ceramico, Design, Recupero conservazione legno, Restauro del mosaico, Arte del mosaico contemporaneo, Progettazione ceramica, Progettazione metalli e oreficeria, Progettazione tessuto e moda, Arte conservazione tessuto tappeto e arazzo, Restauro settore arti applicate, Porcellana, Ceramica per l’arredamento, Ceramica per l’architettura, Restauro della carta, Restauro della stoffa, Analisi gemmologiche (Istituti d’arte);

2.3. Ambiti professionali e competenze in uscita

Orientativamente possono essere individuate alcune aree di professionalità afferenti ai nuovi indirizzi artistici:

r il settore della produzione artigianale di qualità, nell’intento di una sua riqualificazione estetica e produttiva;

r il settore dell’analisi, della conservazione, della catalogazione del patrimonio ambientale, artistico e culturale in genere, con competenze professionali intermedie;

r il campo delle comunicazioni, sempre con competenze professionali intermedie, nei settori delle arti figurative, del cinema, del teatro, degli audiovisivi, della pubblicità e via dicendo;

r il campo della ricerca e della produzione artistica.

 

2.4. Competenze di base e trasversali

L’intero curricolo deve tendere a fornire agli studenti capacità di orientamento nella complessa realtà odierna. In sostanza, lo studente, uscito dalla nuova secondaria, deve essere in grado di riconoscere i problemi che la società quotidianamente gli sottopone e di possedere una metodologia che gli consenta di ricercare le soluzioni possibili. Vivere è affrontare e risolvere problemi: la vita è soluzione di problemi, scoperta di fatti nuovi, di possibilità nuove, attraverso la messa al vaglio delle soluzioni concepite nella nostra immaginazione.

Padronanza dei diversi linguaggi della comunicazione e dell’espressione, capacità di contestualizzazione, competenze di lettura del territorio, capacità d’ascolto, autonomia decisionale e gestionale, capacità di finalizzare le conoscenze ed ottimizzare le risorse sono tutte qualità che ogni giovane, anche attraverso l’azione formativa ed educativa della scuola, deve possedere.

 

2.5. Competenze generali di indirizzo

r Capacità di osservare e vedere:

r Conoscenze e uso delle tecniche e dei materiali:

r Progettazione di propri prodotti:

r Lettura e comprensione del patrimonio artistico:

2.6. Competenze in uscita nei diversi settori (con riferimento alle competenze di indirizzo già declinate)

 

  1. ARTI PLASTICHE E PITTORICHE

 

Competenze riferite alle capacità analitiche, sviluppate in sede laboratoriale

Competenze riferite alle capacità di sintesi , sviluppate in sede laboratoriale

Competenze riferite alle capacità di rielaborazione, sviluppate in sede laboratoriale

 

  1. ARTI DELLA GRAFICA E DELLA COMUNICAZIONE VISIVA

 

Competenze riferite alle capacità analitiche , sviluppate in sede laboratoriale

Competenze riferite alle capacità di sintesi, sviluppate in sede laboratoriale

Competenze riferite alle capacità di rielaborazione, sviluppate in sede laboratoriale

 

  1. BENI MUSEALI E MONUMENTALI

 

Competenze riferite alle capacità analitiche, sviluppate in sede laboratoriale

 

Competenze riferite alle capacità di sintesi, sviluppate in sede laboratoriale

 

Competenze riferite alle capacità di rielaborazione, sviluppate in sede

laboratoriale

 

  1. CINEMA E COMUNICAZIONE AUDIOVISIVA

Competenze riferite alle capacità analitiche, sviluppate in sede laboratoriale

 

Competenze riferite alle capacità di sintesi, sviluppate in sede laboratoriale

 

Competenze riferite alle capacità di rielaborazione, sviluppate in sede

laboratoriale

 

  1. ARTI DELLO SPETTACOLO

Competenze riferite alle capacità analitiche, sviluppate in sede laboratoriale

strutture proprie delle produzioni teatrali di ogni tipo, dalla prosa alla performance, alla danza, al teatro-danza;

Competenze riferite alle capacità di sintesi, sviluppate in sede laboratoriale

Competenze riferite alle capacità di rielaborazione, sviluppate in sede

laboratoriale

 

  1. ARCHITETTURA E ARREDO

Competenze riferite alle capacità analitiche, sviluppate in sede laboratoriale

Competenze riferite alle capacità di sintesi, sviluppate in sede laboratoriale

Competenze riferite alle capacità di rielaborazione, sviluppate in sede

laboratoriale

 

  1. ARTE E DESIGN DEL PRODOTTO

Competenze riferite alle capacità analitiche, sviluppate in sede laboratoriale

 

Competenze riferite alle capacità di sintesi, sviluppate in sede laboratoriale

Competenze riferite alle capacità di rielaborazione, sviluppate in sede

laboratoriale

    1. Rapporto scuola mondo del lavoro
    2. I rapporti con il mondo del lavoro fanno parte da sempre della specificità delle istituzioni artistiche in quanto ne costituiscono l’ossatura pedagogico - didattica.

      Infatti, la peculiarità dei vari indirizzi è, nella maggior parte dei casi, collegata alle esigenze culturali, artistiche ed economiche dei vari territori in cui gli istituti di istruzione artistica sono ubicati. Inoltre molte delle esperienze didattico - produttive discendono da esigenze esterne rappresentate dalla committenza.

      Pertanto la messa a punto di convenzioni con Enti ed Agenzie esterne serve indubbiamente a rafforzare il significato delle collaborazioni attuate fino ad oggi ed a consentire ai giovani scelte motivate per il prosieguo degli studi nel settore specifico o verso la formazione professionale e, quindi, verso una opzione, rispetto all’indirizzo di studi, più vicina alle attitudini ed alle capacità individuate in fase di orientamento.

      Ne deriva perciò che il processo didattico dovrebbe essere coadiuvato, in maniera sistematica e non episodica, da supporti lavorativi ed esperienziali in linea con l’indirizzo di studi rivolto alla produzione seriale o, ancora, verso la ricerca, la comprensione e l’applicazione dei linguaggi figurali.

      Da qui l’esigenza di attivare rapporti con artisti, botteghe d’arte, atelier, industrie per piccola e grande serie, attraverso moduli di orientamento flessibili che possano non solo mettere a confronto i momenti della didattica con quelli della produzione e del mondo del lavoro, ma, soprattutto, per completare il "ciclo" orientativo degli studi con l’ingresso nel mondo della scuola di esperti esterni o con incontri tra alunni e artisti designers e operatori esterni nei siti di lavoro.

      Detti moduli potranno avere carattere prevalentemente di orientamento durante il biennio ai fini di una verifica delle attitudini degli studenti in previsione dell’ingresso nel mondo del lavoro o della scelta dell’indirizzo.

      Durante il triennio, invece, queste esperienze possono assumere il carattere di vera e propria simulazione lavorativa allo scopo di arricchire e completare le conoscenze e le competenze acquisite all’interno della scuola.

    3. Conclusioni: le ragioni della curvatura artistica

Sulla necessità di mantenere e potenziare la curvatura artistica degli indirizzi attualmente presenti nell’istruzione artistica è sufficiente la riflessione fatta, come esempio, sull’indirizzo di arte della grafica ben diverso dall’indirizzo grafica.

La grafica, fin dal suo nascere, ha assunto i caratteri della produzione d’arte, anche se il suo ruolo le è stato riconosciuto tardi, come del resto a tutte quelle arti considerate "minori". Oggi per fortuna, tutta la storiografia le riconosce una posizione di prestigio nel panorama della ricerca e della produzione artistica contemporanea.

Con il termine "grafica" si intende l’unione di immagini e caratteri di scrittura in un rapporto di reciproco arricchimento.

Anche se esistono antichi esempi di produzioni che possiamo definire grafiche, di fatto la grafica, come è intesa oggi, nacque con l’invenzione della stampa alla fine del quindicesimo secolo. Per i primi tre secoli, però, restò legata esclusivamente alla "costruzione" dei libri e non considerata tra le forme d’arte.

Geffroy Tory (1480-1533) può essere considerato il primo applicatore di criteri grafici nel modo di comporre la struttura della pagina dei libri: studiò, infatti, i rapporti tra immagine e testo, tra spazi bianchi e porzioni scritte, tenendo conto dell’importanza dei margini e delle distanze tra le righe.

Significativa per capire quanto conti il valore aggiunto in termini estetici nella produzione grafica è un’affermazione dell’Algarotti del XVIII secolo, la sua peculiarità artistica sta nel raggiungere "molto intendimento" in pochi segni.

Ma la diffusione della grafica è strettamente legata all’affermarsi della rivoluzione industriale a partire dalla seconda metà dell’Ottocento; da questo momento rappresenta una delle aree di applicazione del design. Colui che fece della grafica un’attività artistica applicandola ai caratteri di stampa, all’impaginazione di cataloghi pubblicitari e di libri fu senza dubbio William Morris (1834-1896). Come in molti altri settori dell’artigianato egli intese colmare la distinzione "gerarchica" tra arte e artigianato proponendo per l’artista un serio apprendistato tecnico e per l’artigiano un consistente tirocinio artistico.

Come è noto, tappa fondamentale nello sviluppo della grafica è l’opera di Toulouse-Lautrec (1864-1901). Molti ritengono che proprio lui sia l’iniziatore della grafica contemporanea applicata alla pubblicità poiché riuscì a dimostrare le potenzialità artistiche di un genere che fino ad allora era considerato "minore" cioè legato ad impieghi utilitaristici.

Nel ‘900, poi, la grafica entra a far parte di tutto il complesso sistema della comunicazione visiva e audio-visiva, a partire dal Bauhaus, dove la produzione artigianale e industriale si fonda su un attento studio della forma, delle sue potenzialità estetiche e delle sue implicazioni psicologiche. Ma non ci si può fermare lì, quando si vogliono trovare i fili rossi della comunicazione visiva contemporanea.

Prima di esso: le parole in libertà di Marinetti e Hugo Ball, i fotomontaggi di Heartfield, Raoul Hausmann e Hanna Höch; in esso e contemporaneamente ad esso: Klee, Kandinsky, Moholy-Nagy, Hans Albers, Joost Schmidt e Herbert Bayer per un verso; il neoplasticismo di Van Doesburg, il costruttivismo di Malevitch e di El Lissitzky, il Dada berlinese e Schwitters e Werkmann e Man Ray per un altro, la Nuova Oggettività per un altro ancora. Dopo il Bauhaus: la Hoschscule für Gestaltung di Ulm, il radical design e i suoi derivati, la video-arte e via dicendo .

Una complessa varietà di contenuti e di metodologie, una varietà che significa ricchezza di stimoli creativi a disposizione dell’insegnante e dello studente: offrire il senso di questa molteplicità sia nel momento dell’assunzione critica (storia dell’arte, educazione visiva) che in quello della produzione operativa (progettazione- laboratorio) è l’obbiettivo pedagogico finale di una scuola che miri a qualificarsi nel settore della grafica e della comunicazione visiva, settore che, proprio per questi motivi, non può che considerarsi attività artistica. Del resto, non per niente, nella complessa organizzazione della comunicazione visiva contemporanea - dove si trovano a lavorare a stretto contatto esperti di marketing, sociologi, economisti, psicologi, tecnici della comunicazione - colui che si occupa direttamente delle soluzioni grafiche viene chiamato "creativo".

Ipotesi di schema orario per l’area artistica e musicale

Come affermato in premessa, l’ipotesi di strutturazione di curricolo non può essere inferiore alle 33 ore settimanali, per consentire l’equilibrio tra i bisogni di formazione generale e le necessità di acquisire competenze adeguate al proseguimento degli studi o all’inserimento nel mondo del lavoro.

La struttura oraria prevista implica uno stretto rapporto tra obiettivi, progettazione, programmazione, flessibilità didattica e organizzativa. Anche in questa occasione va sottolineato come l’organico funzionale costituisca l’ossatura, la struttura portante, che sorregge il disegno di riforma nella scuola dell’autonomia: senza di esso tutto l’insieme appare destinato a crollare.

A ciò è strettamente legata l’ipotesi di revisione delle classi di concorso, che prevede nuove figure professionali in linea con le direttrici della riforma.

BIENNIO

Articolazione

Quota nazionale

80%

Area di equivalenza

70%

Ambito linguistico espressivo

40%

Ambito scientifico matematico

30%

Ambito storico-artistico

16%

Religione o attività alternative

6%

Educazione fisica

8%

Area di

indirizzo

20%

Orientamento

e riorientamento *

10%

Quota a disposizione delle istituzioni scolastiche

20%

TRIENNIO

Articolazione

Quota nazionale

80%

Area di formazione generale

60%

Area di indirizzo

Area opzionale

20%

Quota a disposizione delle istituzioni scolastiche

20%

 

 

 

 

 

Gruppo di lavoro che ha contribuito all’elaborazione e alla redazione del testo:

 

Letterio Vitale, Ispettore coordinatore

Antonella Barbarossa, Conservatorio Vibo Valentia

Danilo Borghi, Dirigente I.S.A. Massa

Lionello Cammarota, Conservatorio Roma

Benito Carletti, Dirigente scolastico I.S.A. San Sepolcro (Arezzo)

Bernardo Carli, Dirigente scolastico L.A.S. Piacenza

Silvio Cattani, Dirigente I.S.A. Rovereto (Trento)

Pasquale Covella, Dirigente scolastico I.S.A. Corato (Bari)

Mariagrazia Dardanelli, Dirigente scolastico I.S.A. Roma 2

Antonio De Ruosi, Dirigente I.S.A. Udine

Rolando Giovannini, Dirigente I.S.A. Faenza

Ilario Luperini, Dirigente scolastico I.S.A. Pisa

Giovan Battista Maderna, Dirigente L.A.S. Milano

Rolando Meconi, Dirigente scolastico L.A.S. "M. Mafai" Roma

Lino Miccichè, Presidente Scuola Nazionale del Cinema

Annibale Rebaudengo, Conservatorio Milano

Vittorio Servadei, Dirigente I.S.A. Forlì

Leonardo Taschera, Conservatorio Milano

Claudia Termini, Conservatorio Parma

Fausta Tocchio, Dirigente scolastico I.S.A. Imperia

Emore Valdessalici, Dirigente scolastico I.S.A. Parma

Andrea Volo, Docente Accademia Belle Arti di Frosinone

M. Concettina Zucchellini, Conservatorio La Spezia