Unione Artisti
UNAMS

Laurea si e laurea no....
....privatisti si e privatisti no


Di Dora Liguori
Comunicato Stampa

Rif. 067
06-12-11

Saggezza antica

Laurea si e laurea no privatisti si e privatisti no
di Dora Liguori

Pulcinella diceva che voleva morire quando tre medici avessero fatto la stessa diagnosi. Identica e forse più puntuale affermazione (almeno per quanto ci riguarda) la faceva il Senatore Giuseppe Verdi allorché, sollecitato dall'allora Ministro della Pubblica Istruzione (siamo nel 1880) declinò l'invito a formulare una riforma dei Conservatori di musica. Il grande musicista motivava il suo rifiuto dicendo testualmente:“I Conservatori di musica non si metteranno mai d'accordo”... i Conservatori erano soltanto due, Napoli e Milano.

Purtroppo identica esperienza circa questa conclamata incapacità dei Conservatori a trovare un accordo la vive anche oggi l'attuale legislatore. Il poveretto (si fa per dire) sino ad ieri è stato torturato da tutti i professori e i direttori di Accademie e Conservatori circa la penalizzazione subita dai nostri vecchi diplomi rispetto al valore riconosciuto, invece, a tutte le lauree universitarie nel momento del passaggio dal vecchio sistema a quello attuale del tre + due. Infatti, come tutti sanno, i vecchi titoli degli Atenei (né avrebbe potuto essere il contrario) sono stati riconosciuti lauree a tutti gli effetti, e ciò a differenza dei nostri diplomi che sono stati, invece, resi equipollenti solo ad una laurea triennale di primo livello.

A fronte di questa ingiustizia, considerando anche le difficoltà dei nostri studi, per anni, come detto, professori e direttori di Accademie e Conservatori hanno, e giustamente, protestato. Ebbene, oggi, che il Senato prova a sanare tale ingiustizia pare che esistano anche degli scontenti che giustificano il loro malumore attraverso motivazioni alquanto assurde. Infatti, a detta di chi si lamenta, una cosa del genere farebbe diminuire le iscrizioni al biennio. Premesso che trovare un valore aggiunto da concedere al biennio non sarebbe operazione impossibile, sorge spontanea un'altra considerazione circa il paventato calo delle iscrizioni, da riassumere così di seguito:

  • visto il calo perché nessuno si preoccupa di opporsi al perdurare di quel macroscopico fenomeno che sin qui ha davvero sguarnito i Conservatori di musica, ovvero la possibilità di ancora prevedere nei Conservatori (le Accademie se ne guardano bene e per questo non hanno flessioni) il rilascio di diplomi ai privatisti? Forse qualcuno ha paura di disturbare il fiorente commercio in atto? E' lecito incoraggiare ancora il perpetrarsi di privilegi a beneficio di scuole e tasche private, così consentendo il danno delle Istituzioni?
  • Se poi qualcuno ancora non ha compreso l'importanza di questa rivalutazione dei vecchi titoli sarebbe bene che si vada a rivedere gli atti relativi (per fortuna non ancora approvati) circa le nuove procedure di reclutamento del personale ove viene chiaramente indicato come requisito per la docenza il possesso del diploma (l'ultimo, s'intende, quello accademico di secondo livello).

    Pertanto, in mancanza di quella equiparazione alla laurea di primo e secondo livello del vecchio ordinamento, appena approvato il regolamento (Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente “Regolamento recante le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo del sistema dell'alta formazione artistica musicale e coreutica, nonché per il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico”) ci troveremmo di fronte ad una realtà che va a prevedere la possibilità di docenza nelle nostre Istituzioni, solo per i diplomati di secondo livello. E gli attuali docenti?

    Inoltre, facciamo rilevare che senza il riconoscimento completo dei titoli degli attuali docenti, si verrebbe a costituire l'imbarazzante situazione dell'allievo (diplomato di secondo livello) che supera, stavolta sì, il maestro (diplomato vecchio ordinamento). E non dimentichiamo, poi, che i diplomi di II livello sono stati rilasciati da docenti in possesso del diploma dell'ordinamento previgente, e che proprio per questo sarebbero svantaggiati. Insomma una bella contraddizione...

    Come vedete il “veleno” era stato approntato proprio in quel regolamento che l'Amministrazione non vede l'ora di fare approvare. Appare pertanto più che doveroso, per chi comprende, prevedere un opportuno antidoto del quale i colleghi ci dovrebbero essere almeno grati.

    A questo punto o avete capito o altrimenti...

    Sempre a tale proposito va rilevato che l'approvazione del sopra citato regolamento è tanto ambita da inserirci, a mo' di spinta, anche le giuste aspettative dei precari che, appunto, trovandosi in una non facile condizione, non vanno a badare alle conseguenze (a nostro giudizio) negative degli altri articoli insiti nel regolamento medesimo.

    Chiaro?

    Ma vi pare serio continuare a disquisire all'infinito anche sui palesi vantaggi?

    Per caso avesse ragione Verdi?

    Fateci, dunque, sapere per iscritto, con relative firme, cosa gradite... sappiate che esiste anche il masochismo!