Unione Artisti
UNAMS

Ancora e sempre sul Badge

Comunicato

Rif. 063
24-11-11

Ci pervengono continue lamentele da molti Conservatori di Musica ed Accademie circa la storia del badge con l'aggravante che, purtroppo, alcuni sindacati, onde evitare proteste da parte dei loro iscritti, hanno iniziato a raccontare i fatti a modo loro.

A futura memoria e per onorare la verità riassumiamo l'intera vicenda.

Tutto nasce da un'interpretazione, a nostro giudizio, erronea che l'Amministrazione ha inteso fare della perifrasi "rilevazione obiettiva", contenuta nel contratto di lavoro, il cui significato non è badge (vedi vocabolario italiano), essendo, infatti, detto strumento assolutamente il meno obiettivo dei sistemi di rilevazione (il più sicuro è la firma sul registro).

E infatti solo su questa logica i sindacati hanno siglato il contratto.

A questo punto entra in ballo la Funzione Pubblica, o meglio il Direttore Generale Dr. Naddeo che, nella sua qualità anche di Commissario straordinario ARAN, dà una sua interpretazione circa il badge. Va sottolineato che l'interpretazione e relativa risposta di Naddeo erano state avviate, come si evince dalla lettera del Commissario, a seguito di un quesito formulato dal Direttore Generale AFAM, Dott. Civello.

Pertanto, a parere dell'UNAMS, Il Miur ( Dott. Civello), in accordo con la Funzione Pubblica (Dott. Naddeo), aveva già deciso di optare per un'interpretazione del tutto erronea e forzatamente punitiva del contratto.

Immediatamente l'UNAMS, ben comprendendo quale sarebbe stato il seguito della vicenda, e onde ovviare che i professori di Accademie e Conservatori, a breve, dovessero subire una simile e gratuita offesa, prontamente si è attivata per percorrere l'unico sistema consentito dalla legge per dirimere la questione, ovvero chiedere l'interpretazione autentica, all'ARAN, del contratto. Purtroppo, per aprire le trattative, occorre che ad avanzare la richiesta siano tutti i sindacati maggioritari.

Per questo motivo, e nell'interesse dei professori, l'UNAMS ha iniziato a sollecitare anche gli altri sindacati affinché avanzassero, identica istanza presso l'ARAN.

Purtroppo, nonostante i nostri solleciti, nessun altro sindacato ci ha sin qui risposto, né ci risulta che abbia avanzato identica istanza all'ARAN.

Appare ovvio che senza questa iniziativa il badge verrà installato ovunque.

Detto questo, i sindacati sono padroni di operare come credono ma, se hanno deciso di eludere la vicenda, possono fare tutto, tranne che raccontare ai professori voluti travisamenti dei fatti, come quella di raccontare che non esistano sistemi per costringere l'Amministrazione a rivedere le posizioni. Per simili cose, e quando non esiste certezza, si procede a ciò che viene appunto definito “tavolo per l'interpretazione autentica del contratto”. E' già stato fatto in molti casi con risultati positivi, ma occorre, per raggiungere il fine, che appunto tutti i sindacati siano d'accordo e che, soprattutto, non nutrano timori reverenziali verso qualcuno. Anzi, nella presente situazione, l'UNAMS ritiene che rappresentare i diritti dei professori non sia arrecare offesa ma più semplicemente svolgere il proprio dovere di tutela! Infatti, stante così le cose, e visto che il Badge non è previsto né per l'Università e tantomeno per la secondaria, gli unici ad essere offesi sarebbero proprio i professori AFAM.

D.L.