Unione Artisti
UNAMS

Dimmissioni del Direttore del Conservatorio di Napoli

Comunicato stampa

Rif. 015
07-05-11

In data odierna l'UNIONE ARTISTI UNAMS è venuta a conoscenza del fatto che, sul sito web del Conservatorio di Napoli “San Pietro a Majella”, è stato pubblicato un testo a firma del Maestro Patrizio Marrone con cui quest'ultimo ha voluto congedarsi anzitempo dalla funzione direttiva ricoperta.

A pag 5, primo capoverso, del predetto testo si legge testualmente: «inoltre un'indagine della Finanza, scaturita da una denuncia di un sindacato di categoria, ha impegnato per mesi gli uffici amministrativi che, logicamente, hanno dovuto dare priorità alle richieste della Guardia di Finanza».

A dire del Marrone ciò avrebbe contribuito, complice anche la carenza d'organico, a provocare «ritardi nei giusti e meritati riconoscimenti economici» che i lavoratori continuano a lamentare.

Tuttavia, quanto riferito dal Maestro Marrone non risponde al vero e mi costringe - nella qualità di legale rappresentante del Sindacato in oggetto - a precisare quanto segue a tutela del buon nome dell'Organizzazione, rimanendo salva ed impregiudicata ogni azione nelle competenti sedi giudiziarie per cui è già stato dato mandato all'Avv. Giuseppe Leotta.

Infatti il Maestro Marrone quando parla di «un'indagine della Finanza, scaturita da una denuncia di un sindacato di categoria» intende, con tutta probabilità, riferirsi all'UNAMS poiché già in passato, in più occasioni, aveva avuto modo di “esternare” negli stessi termini sia a colleghi che ad organi di stampa.

È opportuno, quindi, che i lavoratori tutti (Personale docente ed ata) siano oggi informati con esattezza riguardo a come si sono effettivamente svolti i fatti.

In data 30/12/2009 l'UNAMS ha presentato ricorso presso il Tribunale del Lavoro di Napoli al fine di far accertare l'antisindacalità di una condotta asseritamente ascritta al Maestro Marrone nella qualità di Direttore del Conservatorio.

In buona sostanza, come i Lavoratori ricorderanno, nel periodo immediatamente precedente era stata organizzata una raccolta di firme (arrivate al numero di 72) per stigmatizzare la mancata firma del contratto integrativo d'istituto da parte di UNAMS e CGIL.

Secondo la ricostruzione processuale avanzata da questa O.S. tale raccolta di firme sarebbe stata orchestrata proprio dal Direttore Marrone e, proprio in quest'ottica, è stata richiesta la declaratoria di antisindacalità.

Sebbene, stando alle risultanze processuali, sia stato acclarato che la predetta raccolta di firme è stata gestita dalla Prof.ssa Giovanna Ferrara (che, com'è noto, è uno dei collaboratori più vicini al Maestro Marrone) la quale ha svolto tale attività anche nei locali della Direzione, tutto ciò, a parere del Giudicante, non costituirebbe condotta antisindacale poiché non sarebbe stato provato il diretto coinvolgimento del Maestro Marrone.

Beh, permetteteci di dire: si è trattato di una di quelle decisioni che noi poveri comuni mortali non riusciamo a comprendere. Ad ogni buon conto le sentenze non si commentano, ma si rispettano.

Il medesimo Giudice, tuttavia, avendo avuto modo di analizzare documentazione prodotta dal Collegio dei Revisori ha ritenuto, d'ufficio (quindi autonomamente), di dover trasmettere il fascicolo alla competente Procura della Repubblica affinché venissero fatti gli accertamenti necessari.

Accertamenti che, immaginiamo, il Procuratore titolare dell'inchiesta ha delegato alla Guardia di Finanza in funzione di polizia giudiziaria.

Questa tutta la verità che è possibile evincere dagli atti processuali.

Pertanto l'insistere in una rappresentazione dei fatti così distorta e priva di qualsivoglia attendibilità, rappresenta soltanto l'ennesimo voluto tentativo di infangare l'immagine di un Sindacato che ha l'unica “colpa” di pretendere il rispetto delle leggi e, di conseguenza, dei diritti della categoria.

Tra l'altro è noto come l'UNAMS non ami il c.d. sistema dei comparti, con RSU annesse, anzi da tempo indirizza i suoi sforzi per far transitare il settore dell'AFAM al c.d. sistema pubblicistico (per intenderci il sistema che regola la docenza universitaria).

Ciò non toglie che essendo al momento la RSU l'unico strumento di controllo finanziario a tutela della categoria, finché esso esiste ci batteremo per il rispetto della legalità nell'interesse di tutti (non essendo noi adusi ad accordi sottobanco).

Purtroppo ancora una volta dobbiamo registrare che, a fronte di un atteggiamento eticamente corretto da parte del Sindacato, esistono soggetti che provocano e cercano furiosamente la lite volendo, forse, con ciò dimostrare una sorta di “ontologica” superiorità!

Tuttavia, concludendo, per tutte le ragioni sin qui illustrate non possiamo infine che contestare in toto l'assunto che, nemmeno tanto velatamente, il Maestro Marrone lascia trasparire in seno al proprio scritto secondo cui le colpe e gli errori non sarebbero di coloro che avrebbero sbagliato ma di coloro che vengono costretti a metterli in evidenza per tentare di assicurare il rispetto del principio di legalità.

Prof.ssa Dora Liguori