Unione Artisti
UNAMS

In merito al caso della Studentessa "Serena Stabile" (Conservatorio di Napoli) - riceviamo e pubblichiamo

Comunicato a cura del M° Antonio Traverso

Rif. 007
05-03-11

Riceviamo e pubblichiamo il documento inviato ai colleghi di Napoli dal M° Antonio Traverso circa la nota e triste vicenda della Studentessa Serena Stabile.

Non possiamo che concordare con quanto dice il M° Traverso e assicurare tutta la nostra tutela ai colleghi di Napoli.

D.L.

COMUNICAZIONE IMPORTANTE

Cari colleghi,
sono venuto a conoscenza del fatto che sarebbero state messe in giro voci, da parte della Direzione del Conservatorio di Napoli, secondo cui la sentenza recentemente emessa dal TAR Lazio in relazione all'ormai tristemente famoso “caso Stabile” (dal nome della studentessa Serena Stabile) non avrebbe alcun valore coercitivo e che, di conseguenza, sarà chiamato ad occuparsi della vicenda il Consiglio di Stato.

Nella mia qualità di rappresentante RSU nonché di delegato provinciale dell'Unione Artisti UNAMS, non ho ancora sufficienti elementi per affermare se tali voci corrispondano effettivamente al pensiero del Direttore Patrizio Marrone o meno, ma - nell'interesse dei lavoratori tutti - ritengo doveroso chiarire alcuni aspetti che, probabilmente, non tutti i colleghi sono stati messi nelle condizioni di conoscere.

Con la Sentenza n. 1594/2011 (che si allega) che ha valore immediatamente esecutivo, il TAR del Lazio ha ritenuto, in via definitiva, che l'esame di pianoforte complementare sostenuto dalla studentessa Serena Stabile sarebbe stato condizionato dalla attiva ed illegittima condotta del Direttore Marrone che, col “movente” di volerla espellere dal Conservatorio in ragione dei contrasti con lei avuti in epoca precedente, avrebbe violato ben noti principi costituzionali e, pur di vincere la sua “battaglia personale”, ha, per ben due volte (mancata esecuzione di due diversi giudicati cautelari), eluso l'ordine dei Magistrati.

Inoltre, dalla lettura della medesima decisione, discende che il processo andrà comunque avanti al fine di quantificare i danni (probabilmente di notevole entità) subiti dalla studentessa.

Com'è noto, infatti, il Conservatorio è il soggetto obbligato al pagamento dei danni che saranno accertati oltreché delle somme liquidate a titolo di spese di giudizio (attualmente ammontanti a circa € 10.000,00 pur essendo destinate a crescere notevolmente).

Orbene, a parere dello scrivente, a fronte di una siffatta decisione giudiziaria che, come detto, cristallizza una condotta da parte del Direttore Marrone finalizzata a perseguire obiettivi di natura personale, e conseguentemente avulsa dall'interesse del Conservatorio, appare quanto mai necessario un fermo ed immediato intervento da parte di tutti gli organi competenti (in primis il Consiglio di Amministrazione ed il Consiglio Accademico) volto a paralizzare tutte le evidenti conseguenze che potrebbero derivare da questa incresciosa situazione.

In quest'ottica appare infatti doveroso non assecondare la probabile volontà del Direttore Marrone di ricorrere in appello (ricordiamo infatti che è il CdA l'organo competente a decidere su tale profilo). Anzi appare doveroso, a tutela dell'interesse supremo della Cosa Pubblica, che l'Istituzione ponga in essere iniziative per cautelarsi dalle poco attente azioni che M° Marrone potrebbe ancora tentare di perseguire; e ciò al fine di non essere coinvolta in probabili condanne a rifondere ingenti spese legali e a risarcire ingenti danni dei quali invece, visto quello che dicono i Magistrati del TAR, dovrebbe essere chiamato a rispondere il solo M° Marrone.

Giova infatti ricordare che avallare delle finalità che, per come detto dai Giudici, nulla hanno a che vedere con la gestione e l'amministrazione corretta del Conservatorio, dalle quali potrebbero derivare danni ingenti all'Ente, può aprire una diretta responsabilità civile ed amministrativa di ciascun membro del Consiglio di Amministrazione (e forse anche del Consiglio Accademico), in primo luogo avanti alla giustizia contabile.

È di tutta evidenza, quindi, che il Consiglio di Amministrazione ed il Consiglio Accademico debbano immediatamente intervenire al fine di verificare le possibili soluzioni atte a limitare una escalation giudiziaria che, oltre a non avere alcuna utilità per il Conservatorio, ed essere (vista la sentenza in oggetto) probabilmente fonte di un danno economico ingente per l'Ente, si appalesa come infondata e strumentalmente indirizzata al perseguimento di finalità di tutt'altra natura rispetto a quelle proprie dell'Amministrazione.

Alla luce di queste considerazioni, e stante l'estrema gravità ed urgenza della situazione, e vista la possibile esposizione dei membri del Consiglio di Amministrazione e del Consiglio Accademico ad una responsabilità diretta, il sottoscritto auspica l'immediata riunione dei predetti Organi (in assenza del Direttore Marrone in quanto in oggettivo conflitto di interesse) che abbia quale unico ordine del giorno l'approfondita valutazione della situazione afferente al “caso Stabile” e delle conseguenze di natura processuale, economica e contabile che da tale vicenda potrebbero scaturire.

Il tutto, va da sé, a salvaguardia del supremo interesse dell'Istituzione-Conservatorio e del personale docente e non docente che in essa onestamente prestano servizio.

M° Antonio Traverso

componenete RSU
delegato provinciale UNAMS

Si allega: Sentenza TAR LAZIO