Unione Artisti
UNAMS

VI Congresso Unione Artisti UNAMS - Salerno 21 novembre 2010

Mozione Congressuale

Rif. 079
21-11-10

Salerno, 21 Novembre 2010
UNIONE ARTISTI UNAMS
Mozione congressuale

Il Congresso dell'Unione Artisti UNAMS si esprime unanime come segue

Reclama la piena attuazione della Legge 508/99,

  • che deve avvenire nel rispetto dei principi che, nella medesima legge, individuano le Istituzioni AFAM come equivalenti alle parallele Istituzioni universitarie e con particolare riguardo
  • al riconoscimento della spendibilità dei titoli di studio rilasciati ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi
  • all'applicazione del regime pubblicistico al personale docente.
  • Ribadisce con forza

  • La necessità della completa desindacalizzazione del personale docente
  • Esprimendo forte contrarietà ai tentativi di retrocedere l'attuale comparto AFAM nel comparto della scuola secondaria
  • Conferisce pieno mandato al Segretario Generale e all'Esecutivo per

  • intervenire con forza e determinazione nei confronti delle Amministrazioni che attivano meccanismi che operando in difformità da quanto previsto dall'articolo 25 del vigente CCNL, sviliscono, mortificano, e ostacolano l'alto compito di formazione a cui è chiamato il personale docente, diffidando dall'uso di qualsiasi tipo di rilevazione elettronica.
  • Richiede l'immediata approvazione

  • del DdL S.2415 (presentato l'11 nov. 2010) recante “misure urgenti per la piena realizzazione della legge 508/99”, auspicando il superamento degli ostacoli derivanti anche dalla mancanza dei dovuti pareri e relazioni tecniche da parte dei competenti uffici
  • Richiede con decisione

  • che vengano al più presto definiti gli atti necessari a garantire la legittima aspirazione di progressione di carriera dei docenti di seconda fascia da tempo disattesa e la stabilizzazione dei docenti precari nei ruoli di seconda fascia resisi nel frattempo vacanti
  • Individua come assolutamente necessario e improcrastinabile

  • l'istituzione di numerose nuove formazioni orchestrali che costituirebbero il naturale sbocco professionale dei talenti musicali che conseguono i titoli accademici nei Conservatori italiani. Per converso un mancato investimento nel senso indicato, potrà comportare, oltre alla mancata ricaduta sociale di ordine culturale anche una drastica riduzione degli accessi
  • Auspica la previsione che

  • Per le Fondazioni lirico-sinfoniche, si definisca in sede legislativa, un ulteriore assetto giuridico/funzionale che le possa qualificare anche come “Centri di produzione nazionale per la musica italiana” in analogia agli esistenti “Centri di produzione nazionale per la cinematografia”, nonché iniziative, da parte del Parlamento, di previsione di norme di tutela per il lavoro degli artisti italiani. Questo al fine di promuovere le indispensabili produzioni di musica italiana (di ogni tempo e contemporanea) con il coinvolgimento di compositori e interpreti italiani, il tutto a presidio del patrimonio vivente, nella continuità storica della civiltà musicale del nostro Paese.