Unione Artisti
UNAMS

Contratto ed altro

Comunicato Stampa

Rif. 065
30-11-09

Mercoledi 9 Dicembre alle ore 13, presso l'Aran si riavvieranno le trattative per il rinnovo del contratto AfAM... speriamo che questa sia la volta buona!

Il giorno 11 Dicembre si svolgerà a Roma, presso una sala del Comune, un convegno relativo agli Istituendi Licei Musicali e Coreutici. Sull'argomento gira molta confusione e vorremmo rammentare che i musicisti sono famosi ...per farsi male da soli!
E ciò avviene per tre fondamentali motivi:
- tradizionalmente non sono coesi fra loro;
- vivono di ancestrali paure (tranne quelle reali);
- buon ultimo, in qualche caso misurano le situazioni a secondo delle situazioni personali.

Con questa bella logica, non occorre essere degli indovini per capire, anche facendo tutti gli scongiuri che siamo destinati a perdere.

Entrando nello specifico dei costituendi licei, e a proposito di certe idee che girano, è davvero singolare che tutta la formazione musicale, a livello professionale, nel mondo è articolata in tre precisi momenti; scuola primaria (avviamento precoce), secondaria di primo e secondo grado, medie e licei a indirizzo ( cambiano i nomi ma la sostanza è questa) e in ultimo il Conservatorio, o Università musicale, per il conseguimento di una laurea. Questo è il modello al quale tutti i Paesi si sono uniformati e al quale anche l'Italia dovrà adeguarsi, a seguito degli accordi di Lisbona.

Premesso, dunque, che da questo sistema non è possibile uscire, gli attuali Conservatori di musica italiani, definiti, per merito della Legge 508 (e di tutti gli sforzi UNAMS) Istituzioni di Alta Cultura di livello universitario, debbono procedere ad una scelta: o sono Università o sono licei.

Entrambe le cose non possono essere, perché, ripetiamo gli accordi sottoscritti anche dal Governo italiano, a Lisbona, non lo consentono.

Pertanto l'invito che l'Unione Artisti UNAMS fa ai colleghi è il seguente: tentiamo per una volta d'essere uniti su ciò che vogliamo essere; tralasciamo paure di soprannumerarietà che non hanno alcuna consistenza in presenza di un modello di tipo universitario; e in ultimo non blocchiamo l'Istituzione dei licei musicali fuori dai Conservatori poiché questo sarebbe un errore storico che non finiremo mai di pagare. Infatti ritenere che solo i docenti dell'attuale Conservatorio siano in grado di acculturare studenti in età liceale, significa oltre che un peccato di supponenza, la convinzione anche che abbiamo formato e diplomato, sin qui, degli imbecilli che non sono in grado d'insegnare. Dare lavoro ai nostri bravissimi diplomati significa avviare un sistema di produzione che se mai non parte mai darà i suoi frutti...con il risultato che avverrà proprio ciò che oggi temono alcuni Conservatori, ossia si svuoteranno. Infatti con scarse prospettive di lavoro chi andrà ancora ad iscriversi ai Conservatori?

Quindi, non resta che invitare i colleghi, finché si è ancora in tempo, a riflettere; e un convegno, come quello che si terrà a Roma il giono 11 potrebbe essere l' occasione utile per chiarirsi le idee, e fugare i timori,soprattutto dei dubbiosi in buona fede. Per chi poi è in malafede non esistono rimedi.

Volenti o nolenti, quindi dobbiamo affrontare la realtà di un'organizzazione europea della formazione che ci obbligherà a cambiare, e il problema di fondo non sarà il cambiamento, già tranquillamente affrontato dagli altri Pesi d'Europa, ma nel fatto che se continueremo a pensarla in trecento modi diversi, senza trovare un accordo, almeno di massima, diverremo sempre più deboli e altri ci gestiranno a piacimento. Allora l'unica cosa certa che si prospetterà sarà il danno che andremo a subire...ovvero molti Conservatori, quelli che non avranno saputo difendersi, verranno individuati come sede per i costituendi licei. l'Università, grata per la nostra idiozia, non potrà che ringraziare!

PS: la cosa comica, se non fosse tragica, consisterà proprio nel fatto che la tanto temuta soprannumararietà colpirà quei Conservatori, divenuto licei, in quanto non essendo più Università, saranno soggetti a tutte le leggi della secondaria, soprannumararietà compresa.