Unione Artisti
UNAMS

Lettera aperta a: Dott. Cesare Romiti - Presidente Accademia BB. AA. - ROMA -

Lettera aperta

Rif. 018
28-02-09


   Egregio Presidente,

         con vivo rammarico e sorpresa abbiamo appreso, nel corso di un'intervista da Lei rilasciata al giornale: “A DEMY of fine arts” di alcune affermazioni che, oltre ad essere poco attinenti alla domanda che Le è stata rivolta, sconfinano in giudizi che incidono sulla dignità dei docenti di tutte le Accademie, evidentemente compresa quella di Roma, Istituzione che tra l'altro Ella ha l'onore di presiedere.

         E la gravità di simile giudizio nasce proprio dall'autorevolezza di chi lo esprime.
Nello specifico alla domanda del giornalista se: “Lei è al corrente che un docente d'accademia, di prima fascia, al massimo della carriera, guadagna circa duemila euro al mese?” Lei testualmente risponde che: “Si naturalmente sono al corrente, ma sono anche al corrente che i sistemi di selezione del personale docente, in passato, hanno permesso l'accesso a questa importante funzione, anche a soggetti non idonei. Per garantire standard di qualità elevati, e tornare a premiare il merito, ritengo che il sistema di selezione dei docenti debba essere unico e guardare agli standard europei non solo per quanto riguarda i compensi.”

         Premesso e assolutamente non concesso che ciò sia attendibile, desideriamo ricordarLe che nel sistema italiano i contratti non sono “ad personam” bensì rispondono alla logica di CCNL (Contratto Collettivo Nazionale Lavoro), e pertanto sono contratti per tutti. Stante così il sistema Lei andrebbe ad affermare che, vista la poca idoneità della categoria in oggetto, non vale la pena di riconoscere ai nostri docenti una rivalutazione contrattuale sui parametri europei, come richiesto dal sindacato, e pertanto, Lei si esprimerebbe a conforto di quei Governi che, verso il personale di Accademie e Conservatori, risultano latitanti da ben due contratti.

         Come Lei ben sa esprimere giudizi negativi in modo generico su una categoria non solo è indice di poco rispetto e attenzione verso la categoria stessa ma, soprattutto, mal si addice a chi per la sua funzione e per la sua storia personale e professionale dovrebbe valutare in profondità e ponderare i propri giudizi, i quali giudizi, se espressi in tal modo, fatalmente, vanno ad ingenerare, come in questo caso, non solo un danno morale per l'immagine dei docenti ma anche un rilevante danno economico (vedi contratto).

         Per i sopraesposti motivi, ed onde evitare che il giudizio di poca idoneità ricada su tutti i docenti delle Accademie italiane, La preghiamo, forte della sicurezza con la quale Lei ha espresso questi giudizi artistici, di volerne trarre le responsabili conseguenze, rendendo noti i nomi dei soggetti da Lei definiti inidonei, oppure prendendo i provvedimenti che competono alla Sua carica di Amministratore.

         Colgo l'occasione per ricordarLe che, nonostante le Sue considerazioni, Accademie e Conservatori sono le uniche Istituzioni italiane che ancora godono di una decisa stima all'estero, stima rilevabile anche dalla massiccia affluenza di studenti stranieri, notoriamente attirati proprio dalle ancora innegabili capacità dei Docenti italiani, quelli, però, sottopagati, e le cui qualità, agli studenti stranieri, risultano invece superiori rispetto a quegli standard europei che Lei cita a sostegno delle Sue tesi.

         Questa lettera non Le tornerà gradita ma avendoLa, nel passato, stimata quale personalità integerrima e molto attenta alla dignità di ciò che Le competeva, abbiamo inteso, nell'espletare un nostro preciso dovere, anche ricordarLe l'importanza e la rilevanza dell'Accademia che Lei presiede, che evidentemente non è data dalle strutture e dalle mura, bensì dalle Persone che, in quelle mura, esprimono la loro professionalità.

IL SEGRETARIO GENERALE
(Prof.ssa Dora Liguori)