Una vetrina per l'Arte per distogliere il Ministro Moratti dai problemi reali

Comunicato

Rif. 069
05-12-04

In qualità di cittadina italiana, docente di Conservatorio, intendo rappresentare al Ministro del MIUR - Dott.ssa Letizia Moratti - i motivi fondamentali per i quali ritengo poco opportuno festeggiare il 6 dicembre con la serata conclusiva della settimana delle arti, presso il Teatro Argentina, un settore che, al contrario di quanto si vorrebbe dimostrare, sta invece al limite del collasso. Infatti:

  • da cinque anni il personale non vede rinnovato il contratto nazionale di lavoro ed ogni volta che si procede con passi in avanti, qualcuno interviene, proditoriamente e con chiari intenti destabilizzanti, per bloccarlo;
  • da altrettanti cinque anni, nonostante interventi autorevoli di Parlamento, Consiglio di Stato, CNAM e Sindacati, ancora non si è pervenuti all'attuazione della riforma del settore AFAM e quando, in minima parte, si procede ciò avviene in totale contrasto con i fini e gli intendimenti della legge 508 e successive;
  • il settore, continuamente messo in soggezione per una “captatio benevolentiæ” verso le Università, viene privato di risorse adeguate e sopravvive solo per la coscienza professionale di chi vi opera.
  • Pertanto Accademie e Conservatori privi di certezze normative, non esistendo più la vecchia e non ancora emanata la nuova, stanno sprofondando in una confusione che a sua volta ed inevitabilmente ingenera malcontento e ribellione in tutto il personale e soprattutto negli studenti.

    Per i suddetti motivi promuovere una settimana della Arti, affidandosi alle capacità che comunque sopravvivono nelle Accademie e nei Conservatori di musica, serve soltanto a rendere al Ministro un'immagine superficiale e di facciata utile a quanti, intorno al Ministro, intendono nascondere il grave disagio ed il reale malcontento ormai diffuso e perdurante ovunque.

    L'Arte, prima di essere festeggiata, andrebbe sostenuta ed onorata.

    Dora Liguori