Alcune domande al Ministro Moratti sul difficile inizio dell’anno accademico

di Dora Liguori

Rif. 039
16-02-02

Alcune domande al Ministro Moratti sul difficile inizio dell’anno accademico per:

Accademie, Conservatori di musica ed ISIA

(REGOLAMENTI, PRECARIATO, COMPARTO)

Volendo definire in estrema sintesi i sentimenti che in questi giorni prevalgono nell’animo di tutto il personale di queste istituzioni ci possiamo affidare a due sole parole: delusione e rabbia.

  1. Delusione perché, dopo l’approvazione all’unanimità da parte del Parlamento di una legge attesa da oltre cinquanta anni, era logico attendersi da parte dell’esecutivo (ovvero Governo) una sollecita applicazione dei regolamenti attuativi della legge medesima;
  2. rabbia, invece, perché tutti gli ostacoli frapposti non hanno alcun carattere di tipo politico nel senso che coloro che li pongono in essere danneggiano le Istituzioni senza peraltro arrecare vantaggi al politico ovvero: il ministro del MIUR. Pertanto una azione alla fine inutile e quindi il peggio che può esserci nell’amministrazione della "cosa pubblica"

Quanto sopra detto vale, purtroppo, sia per il passato governo che per l’attuale essendo stata la legge, come tutti sanno, approvata ben dal lontano 1999. Se poi qualcuno, non amico della legge, volutamente, perde tempo nella speranza che attraverso qualche emendamento proditorio inserito in una qualsiasi legge in itinere possa invalidare la legge stessa, allora alle parole "delusione e rabbia" dovremmo aggiungerne altre che risparmio, per ovvi motivi, di elencare.

Con queste premesse, come specificato nel titolo, l’avvio del prossimo anno accademico è tutt’altro che facile e pertanto doverosamente il sindacato UNAMS intende rivolgere alcune legittime domande al ministro Moratti. E dal responsabile del MIUR, in uno stato democratico quale fino a prova contraria è l’Italia, attendiamo precise risposte.

REGOLAMENTI

E’ normale e legittimo che dopo tre anni e dopo ben due pareri espressi dalle commissioni "Istruzione Senato e Cultura Camera" il primo fondamentale regolamento sull’autonomia ancora non riesce ad essere varato con ciò creando danni incalcolabili al personale delle Istituzioni ed agli studenti ?

Esiste qualcuno che risponderà mai di questi danni?

E fra quanti secoli ci sarà il varo degli altri regolamenti?

A tal proposito vale la pena ricordare che queste colpevoli lungaggini e queste lotte stanno perpetrando l’assurdo di un Paese che, senza mezzi termini, "castra" i propri studenti per avvantaggiare studenti di altre nazioni. E’ notorio, infatti, che in quasi tutti i Paesi del mondo, con programmi di gran lunga, per complessità, inferiori ai nostri e con pochissimi esami si conseguono lauree che, beffa estrema, debbono essere, per gli accordi internazionali presi ( il discorso vale soprattutto per l’Europa), riconosciute, a tutti gli effetti, anche in Italia.

Non ritiene il Ministro che la scelta di disistimare ufficialmente i propri cittadini sia il peggior danno di immagine che un Paese si può inventare?

PRECARIATO

A seguito della Finanziaria 2002 il ministro Tremonti, al fine di contenere la spesa pubblica, ha bloccato le assunzioni in ruolo dei precari del comparto della scuola. Tale scelta ovviamente non può essere condivisa, immagino da alcun sindacato ma, nel caso specifico di Accademie e Conservatori di musica, riteniamo doveroso ricordare al Ministro Moratti che applicare anche a questo settore l’articolo della finanziaria sarebbe illegittimo oltre che economicamente inutile. Infatti è illegittimo perché grazie alla legge 508, una legge che dovremmo sempre ringraziare, esiste ormai uno specifico comparto per il nostro settore e detto comparto non è assolutamente nominato, ai fini del blocco, nella finanziaria. Pertanto, come sa chiunque ha un minimo di competenza giuridica: ciò che la legge non dice … non vuole. Inoltre trattandosi di una provvedimento sul risparmio della spesa pubblica è implicito che il sacrificio richiesto dovrebbe comportare un effettivo risultato. Ebbene, nel caso del personale di Accademie e Conservatori i posti vacanti, essendo posti in organico, superano il numero dei docenti aventi diritto all’immissione in ruolo. Ne discende che detti posti, non potendosi sopprimere, debbono necessariamente essere attribuiti per supplenza con il risultato di rasentare non il risparmio bensì quasi aggravio della spesa pubblica non foss’altro che per i costi di lavoro amministrativo.

Anche in questo caso chiediamo al Ministro: per quale motivo e con quale utilità intende preferire una linea punitiva che penalizza docenti con anni di esperienza e di attesa senza di contro accantonare nemmeno pochi spiccioli ?

COMPARTO

Ai sensi e per effetto della legge 508 nel mese di luglio del presente anno è stato ufficialmente costituito il nuovo comparto per il personale docente e non docente di Accademie e Conservatori di musica, chiediamo al Ministro Moratti, per la parte che le compete, quali atti concreti ha posto in essere verso il Tesoro o nella prossima finanziaria per risarcire il personale tutto delle Istituzioni di Alta Cultura di quei diritti economici e normativi, da decenni disattesi per effetto dell’inserimento improprio di detto personale nel comparto della scuola di ogni ordine e grado. Va ricordato che l’UNAMS ha dovuto, per il passato, combattere aspre battaglie economiche e normative per ottenere le necessarie e giuste differenziazioni dagli altri ordini di scuole e che, nel ’78, Accademie e Conservatori avevano quasi toccato il fondo della loro parabola discendente essendo stati quasi del tutto assimilati alle scuole secondarie. Uno dei sistemi posti in atto dall’UNAMS (appena fondata nel 79) fu il recupero, proprio attraverso i rinnovi contrattuali, di alcune prerogative fondamentali. Purtroppo, queste battaglie erano sostenute, il più delle volte, non già verso il Governo ma quasi sempre avverso altri sindacati che, avendo numerosi iscritti nel personale delle altre scuole, (problema che è possibile per certi versi comprendere ma non certo condividere) trovavano difficoltà a spiegare a questo personale del perché sussistevano dei diritti diversificati per Accademie e Conservatori. Ci sono voluti, dai decreti delegati in poi, oltre venticinque anni di lotta per recuperare la politica di dissennato appiattimento di quegli anni. Ci auguriamo che, oggi, con il nuovo comparto i grandi sindacati, trovino modo e maniera per convincersi e convincere i loro associati della scuola primaria e secondaria che esistono delle differenze sostanziali poiché: ciò che spetta al personale delle Istituzioni superiori dell’arte non sono privilegi ma diritti sanciti dalla nostra Costituzione e, guarda caso, dagli ordinamenti di tutti i Paesi progrediti del mondo che da sempre riconoscono, con conseguenti positive ricadute economiche, il livello universitario di queste Istituzioni ( vedere, a tal proposito, le retribuzioni dei paesi esteri)

L’augurio è di poter siglare presto e bene…. finalmente un buon contratto

Il Segretario Generale
(Prof.ssa Dora Liguori)