Apertura del comparto: realtà o chimera?

Dal giornale l'Unione degli Artisti U.N.A.M.S. di Dora Liguori

Rif. 005
01-03-02

Cronistoria di un comparto per la serie: ognuno si prenda le sue colpe

Una volta si diceva: la legge è legge.

E ciò per stigmatizzare l’obbligatorietà di osservare per l’appunto la legge.

Oggi, soprattutto per Accademie, Conservatori e assimilati si può ben dire: la legge è un optional o un consiglio... un po’ come scherzosamente vien detto a Napoli per l’osservanza dei semafori.

Infatti, dando noia a me stessa che scrivo, ripeto per l’ennesima volta che il 2/12/99 il Parlamento italiano, all’unanimità, varava la L. 508: Riforma Accademie e Conservatori e che dopo questo lodevole sforzo parlamentare i due Governi che si sono avvicendati (sinistra e destra) purtroppo hanno fatto a gara per appunto ritenere un optional quanto prescrive la già tanto sospirata legge.

Nonostante ciò la 508, checché ne dicano le solite piangenti prefiche, ha comportato alcuni notevoli vantaggi, primo fra tutti quello di evitare il programmato (dai soliti noti) sprofondamento nella secondaria con annessi e connessi (vedi ad esempio applicazione integrale del C.C.N.L. della scuola, orari di servizio, retribuzioni, permessi etc.).

E se a qualcuno queste cose sembrassero minime, per l’UNAMS che le ha strappate, come si suol dire "a mozzichi e bocconi", esse hanno rappresentato una fatica immane che non solo è spesso incompresa ma che trova anche il "furbo" di turno che, a cose fatte e a benefici palesi, se ne accredita i meriti.

Tornando ad uno degli aspetti fondamentali della legge che al momento più ci preme ovvero l’apertura dell’apposito comparto, vale la pena di ricostruire quanto, colpevolmente, avvenuto in questi due anni.

Nel Gennaio 2000 a pochi giorni dall’approvazione della legge l’Unione Artisti U.N.A.M.S. ha immediatamente fatto richiesta all’ARAN di avviare le procedure di apertura del comparto.

Non avendo avuto le richieste dell’U.N.A.M.S. risposte soddisfacenti, le medesime venivano supportate da interrogazioni parlamentari al Governo, iniziative dell’ufficio legale dell’U.N.A.M.S. e sollecitazioni politiche di vario tipo.

Di tutto ciò siamo ancora in debito con l’On. Sbarbati, l’On. Napoli, il Senatore Asciutti e tutti gli altri parlamentari (di svariati partiti) firmatari delle citate interrogazioni.

Con il risultato di ottenere, da parte dei destinatari: Governo e Aran, risposte fumose ed evasive, sorrisetti stizzosi e di sufficienza che mal celavano una programmata volontà di non procedere a nulla.

Una provvidenziale quanto fulminea iniziativa del Senatore Asciutti sbloccava, attraverso apposito emendamento proposto in una legge in itinere, la situazione costringendo i reticenti (Governo e Confederazioni) ad affrontare il nodo del comparto.

A futura memoria ricordiamo che l’emendamento in questione, evitando ad Accademie, Conservatori e assimilati di votare le R.S.U. con le scuole di ogni ordine e grado, obbligava l’Aran a procedere a votazioni specifiche nelle nostre istituzioni.

L’operazione, di fatto, rappresentava il primo passo concreto per l’apertura del comparto e in contemporanea la salvezza dall’ennesimo tentativo di secondarizzazione che, nonostante la Riforma, "qualche amico" ancora vagheggiava.

L’emendamento, come presumibile, fece tanto arrabbiare l’allora Ministro della Funzione Pubblica che "ob torto collo" fu costretto ad avviare i preliminari per l’apertura del comparto e pertanto la convocazione delle Confederazioni.

Nell’incontro che ne è seguito, presso l’ARAN, nonostante le proteste dell’U.N.A.M.S. e ripeto le pronunce del Parlamento, fu deciso di aprire… e non aprire il famoso comparto e di rinviare, a parte le elezioni delle R.S.U., il tutto al Gennaio del 2002.

L’U.N.A.M.S., non essendo una confederazione non poteva che subire la decisione e con l’amaro in bocca, pur non fidandosi, attendere Gennaio.

Puntuali a Dicembre 2001, tanto per prevenire i tempi, abbiamo chiesto l’esecutività delle decisioni prese: silenzio.

Abbiamo ripetuto la richiesta in Gennaio e… ancora silenzio.

A questo punto ci auguriamo che qualche confederazione non voglia ancora macchinare "qualcosa di carino e supplementare" per allungare i tempi di apertura del comparto.

La cosa non rende né tranquilli né felici ma, se per caso il personale delle Istituzioni invece lo fosse, non ha che da dirlo poiché, visto che tutti tacciono tacerà anche l’U.N.A.M.S.

Né a questo silenzio si possono invocare scusanti adducendo il fatto dei tagli alla finanziaria del 10% in tutto il pubblico impiego poiché ciò sarebbe inesatto in quanto, di per se, l’apertura del nuovo comparto è una operazione che non costa nulla ma è, ovviamente, preliminare e necessaria se si vuol procedere alla contrattazione.

Ricordo che la contrattazione ha due fasi: normativa ed economica.

Pertanto si potrebbe iniziare con la normativa che si preannuncia lunga e laboriosa dovendo ridisegnare tutte le figure, dopodiché può subentrare (con opportuni interventi sulla Finanziaria 2003) la parte economica.

Infine fasi ben distinte ma l’una conseguente all’altra.

Al punto di stallo in cui siamo attendiamo suggerimenti dai colleghi per procedere alle forme di protesta che essi riterranno, se lo riterranno, opportune.