ASSEMBLEA DEGLI STUDENTI
CONSERVATORIO “S. PIETRO A MAJELLA”

Le nostre richieste si articolano in sette punti nei quali si affrontano quelli che riteniamo siano i problemi più urgenti da risolvere per dare il giusto assetto al sistema di istruzione artistica e permettere l'accesso allo studio e al mondo del lavoro:

  1. Università, accademie e conservatori nel sistema delle Istituzioni di Alta Cultura
  2. Equipollenza titoli accademici con quelli universitari per l'ammissione ai pubblici concorsi
  3. Accesso alla formazione musicale
  4. Accesso alla abilitazione all'insegnamento
  5. Frequenza di più corsi di studio di conservatorio e di uno universitario.
  6. Riconoscimento del valore dei diplomi conseguiti col vecchio ordinamento
  7. Il sistema pubblico di produzione musicale e multimediale e l'Alta Formazione Artistica e Musicale

1 Università, accademie e conservatori nel sistema delle Istituzioni di Alta Cultura

Richieste:

  • riconoscimento dello status di Istituzioni di Alta Cultura ai sensi dell'art. 33 della Costituzione, per le accademie e i conservatori al pari delle università. La stessa denominazione del Ministero dell'Università e della Ricerca elude l'art. 33 ed è chiaramente riduttiva in esclusivo senso universitario; si propone di cambiarla nella più appropriata Ministero per le Istituzioni di Alta Cultura.
  • 2 Equipollenza titoli accademici con quelli universitari per l'ammissione ai pubblici concorsi

    Richieste:

  • applicazione art 2 comma 5 legge 508/99...Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ...(omissis).., sono dichiarate le equipollenze tra i titoli di studio rilasciati ai sensi della presente legge e i titoli di studio universitari al fine esclusivo dell'ammissione ai pubblici concorsi per l'accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego per le quali ne è prescritto il possesso
  • 3 Accesso alla abilitazione all'insegnamento

    Richieste:

  • abolizione della valenza di “corsi abilitanti” ai corsi di Didattica del conservatorio e delle SSIS universitarie. Le abilitazioni all'insegnamento non possono essere riservate a coloro che sono ammessi a tali corsi che divengono così corsie preferenziali di accesso al lavoro. Per consentire a tutti l'accesso al mondo del lavoro, le abilitazioni vanno conseguite esclusivamente per mezzo di concorsi pubblici aperti alla partecipazione di tutti coloro in possesso del titolo di studio richiesto per l'accesso all'insegnamento.
  • 4 Accesso alla formazione musicale vRichieste:

  • istituzione dei Licei musicali. I nuovi e tanto attesi istituti potrebbero funzionare o sul modello del Liceo Artistico (una grossa struttura attrezzata con percorsi didattici integrati) oppure sul modello delle Scuole medie ad indirizzo musicale (su strutture esistenti, con attività didattiche integrative, pomeridiane, con insegnanti di musica che svolgono lezioni individuali di strumento o di musica d'insieme)
  • attivazione dei corsi propedeutici in conservatorio. Nei Licei musicali, non sarà possibile organizzare corsi per tutti gli strumenti. È necessario garantire in conservatorio un'offerta formativa in grado di consentire l'accesso a tutti i nuovi corsi di I livello accademico
  • formazione e pratica musicale nelle scuole di ogni ordine e grado. Una certa conoscenza della musica, attività di ascolto e pratica musicale di insieme sono attività che arricchiscono la formazione dell'individuo, migliorano le relazioni sociali e aumentano le capacità di coordinamento psico-motorio e di espressione verbale. È inoltre praticata nei paesi più sviluppati d'Europa nelle scuole di ogni ordine e grado.
  • 5 Frequenza di più corsi di studio di conservatorio e di uno universitario

    Richieste:

    Diritto alla frequenza contemporanea di più corsi. Rigettiamo come impossibile una totale globalizzazione pseudo-universitaria. Questo per un semplice e ineludibile motivo: la musica si impara da giovani. Preferibilmente entro i 25 anni. A causa di questo dato di fatto, i corsi di studio tradizionali presso i conservatori di musica, al fine di formare figure professionali con alte competenze in più discipline, godevano e godono di una normativa che non esclude la possibilità della contemporanea frequenza di uno o più corsi del conservatorio, insieme con uno universitario. Ciò ha determinato il processo di formazione di complesse quanto diffuse figure professionali, come quella del compositore-strumentista o del poli-strumentista, o del musicista-musicologo, ecc. e ha comportato un alto grado di ampiezza dell'offerta formativa musicale che si rivolge anche agli studenti universitari. Inoltre nella Legge di riforma del settore 508/99 e seguenti, non si ravvisano le norme che introdurrebbero, per i corsi di I e II livello accademico dei conservatori, sopraggiunte incompatibilità di contemporanea frequenza con altri corsi di conservatorio e con uno universitario.

    6 Riconoscimento del valore dei diplomi conseguiti con il vecchio ordinamento

    Richieste:

    equipollenza tra i diplomi conseguiti col vecchio ordinamento con la laurea di II livello. In presenza di un diploma di maturità, i diplomi decennali di conservatorio sono stati equiparati alle lauree di primo livello (tre anni). In Italia non ci sarebbero musicisti diplomati oltre il primo livello, da Riccardo Muti a Salvatore Accardo, da Maurizio Pollini a Claudio Abbado, tutti gli artisti italiani di ieri e di oggi, col I livello. La situazione è evidentemente paradossale, e ci sembra urgente provvedere per senso di giustizia, in presenza di un diploma di maturità, per riconoscere ai corsi di sei, sette e dieci anni di conservatorio, lo stesso valore di una laurea finita, di cinque anni.

    7 Il sistema pubblico di produzione musicale e multimediale e l'Alta Formazione Artistica e Musicale

    Richieste:

  • Riapertura delle orchestre sinfoniche della RAI. È necessario potenziare al massimo la rete di orchestre che nei vari centri di produzione RAI sparsi per l'Italia, insieme con gli enti lirico-sinfonici hanno fatto ascoltare musica a milioni di persone, contribuendo in modo decisivo alla divulgazione della cultura musicale. Le orchestre RAI sono state decimate. Sarebbe opportuno spingere nelle sedi adeguate per chiederne una tempestiva riapertura, anche considerando che la RAI è ancora un'azienda pubblica e che spende molti, troppi soldi in programmazioni di intrattenimento e telequiz, trascurando la musica e l'arte in generale.
  • Finanziamento di orchestre e cori giovanili provinciali e regionali. Una politica di rilancio del settore non può trascurare la costituzione di orchestre e cori giovanili a livello regionale e provinciale, anche per abituare il pubblico a un certo tipo di repertorio non necessariamente leggero e di evasione. Non dovrebbe essere difficile indirizzare una parte del budget speso dagli enti locali per l'arte, al finanziamento di formazioni giovanili locali.
  • Potenziamento dei rapporti tra il sistema pubblico di produzione e le istituzioni di formazione artistica. Manca un apporto normativo che possa incoraggiare e favorire il rapporto tra centri di produzione RAI, enti lirici e sinfonici italiani, con le istituzioni per la formazione artistica. Questo non favorisce l'integrazione delle nuove generazioni e non rivaluta le grandi potenzialità del settore.
  • Napoli, 19 dicembre 2007

    Grazie per l'attenzione

    Assemblea degli Studenti
    S. Pietro a Majella
    Napoli