Alla Dott.ssa Letizia Moratti
Ministro dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca
Al Consiglio Nazionale
per l’Alta Formazione
Artistica e Musicale
Al Consiglio Universitario Nazionale
Alle OO.SS.
Ai Conservatori di Musica


OGGETTO: Documento di protesta contro la proposta di nuovi ambiti e settori disciplinari
redatto dalla Conferenza dei Direttori dei Conservatori di Musica.


La Conferenza dei Direttori dei Conservatori di Musica, ha divulgato un proprio documento nel quale si propongono nuovi codici, ambiti disciplinari, settori disciplinari, declaratorie e campi paradigmatici di competenza che, di fatto, modificano le attuali classi di concorso relative ai Conservatori di musica statali, in netto contrasto con

Tale documento, peraltro non dovuto e non previsto da alcuna fonte normativa a nessun livello, mette in discussione la titolarità dei Professori delle Istituzioni di Alta Cultura limitandone la corrispondenza solo ed esclusivamente al primo degli insegnamenti elencati nella colonna “campi pradigmatici di competenza”.
Si ritiene, inoltre che la definizione di corrispondenze tra le attuali titolarità e gli eventuali nuovi insegnamenti abbia senso solo dopo la definizione dei contenuti disciplinari relativi ai vari corsi di diploma accademico, al momento non ancora definiti.

La creazione inoltre di nuovi ‘settori disciplinari’ ha invece necessità di una più ampia partecipazione che coinvolga le Scuole, i Consigli dei Professori, gli Organi Accademici delle Istituzioni e, per quanto attiene alla loro competenza in materia di rapporti di lavoro, le Organizzazione sindacali.
Qualora poi si volesse richiamare un analogia a quanto di recente è stato fatto nelle Università, si ricorda che ciò è avvenuto attraverso una delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro, dopo parere conforme del CUN, sentito il parere delle Facoltà interessate!
Nel caso della proposta della Conferenza dei Direttori dei Conservatori non si è proceduto ad alcun coinvolgimento delle Istituzioni, e in particolare delle Scuole (omologhe delle Facoltà) attive presso ciascuna Istituzione.
Nella forma e nella sostanza sono stati dunque completamente ignorati i Professori, ne è stata azzerata ogni rappresentatività e ogni coinvolgimento nelle decisioni che li riguardano sul piano strettamente didattico e professionale.
Infine, si ricorda che, stante la mancata definizione di percorsi formativi 'riformati' e 'ordinamentali', la proposta in oggetto si presenta con la pretesa di sistematizzare e di raggruppare insegnamenti relativi a percorsi formativi che non hanno avuto ancora definizione a livello nazionale.

Quindi, per le considerazioni sopra esposte, i sottoscritti Professori del Conservatorio di Musica di “S. Cecilia” in Roma, dissentono in modo più assoluto sul tentativo, operato dalla Conferenza dei Direttori, di definire nuovi codici, ambiti disciplinari, settori disciplinari, declaratorie e campi paradigmatici di competenza.

Auspicano, invece, che la predisposizione di documenti, riflessioni e proposte normative -relative a tematiche così delicate per il futuro dell’Alta Formazione Musicale- torni ad essere discussa nei luoghi deputati, anche dal punto di vista istituzionale, con il diretto coinvolgimento delle professionalità interessate, e degli organi istituzionalmente rappresentativi così come già previsto dal Regolamento Didattico 212 che, sempre all’art. 5 comma 1, recita: “ …. con successivo (alla prima applicazione), regolamento ministeriale, sentito il CNAM, si provvede alle modifiche ed integrazioni della tabella A, anche in relazione alle innovazioni didattiche connesse ai nuovi corsi di studio individuati in sede di programmazione e di sviluppo del sistema."

Roma, 19 dicembre 2005