Alla Dott.ssa Letizia Moratti
Alla Conferenza dei Direttori Alle OO.SS. OGGETTO: Note a margine della Proposta di nuovi ambiti e settori disciplinari della Conferenza dei Direttori dei Conservatori di Musica. La Conferenza dei Direttori dei Conservatori di Musica sta in questi giorni facendo conoscere un documento nel quale si propongono «
nuovi codici, ambiti disciplinari, settori disciplinari, declaratorie e campi paradigmatici di competenza » (Proposta dora in avanti). Tale documento sembrerebbe - a prima vista - postulare una analogia con il sistema universitario nel quale gli insegnamenti sono effettivamente raggruppati in settori scientifico-disciplinari. In effetti, la legge n. 341 del 19.11.1990 dispone che gli insegnamenti universitari siano raggruppati in settori scientifico-disciplinari (dora in avanti SSD) in base a criteri di omogeneità scientifica e didattica e questo perché sia possibile inquadrare - ai fini delle funzioni didattiche - i professori di ruolo e i ricercatori. In conclusione, per i motivi sopra esposti, esprimiamo il dissenso più profondo in relazione al pur generoso tentativo di riordinare la materia operato dalla Conferenza dei Direttori, ed esprimiamo la più viva preoccupazione che il Convegno Milanese dei giorni 14-16 dicembre prossimi possa divenire, anche involontariamente, luogo per la legittimazione di una Proposta che, elaborata da una minoranza, preclude alla maggioranza assoluta dei Docenti ogni forma di espressione, avvilisce fortemente i supremi principi sanciti dalla Costituzione Italiana, delle proprie valutazioni di merito, auspicando nel contempo che la discussione (e la proposizione di documenti, riflessioni e norme relative ad aspetti così delicati per il futuro dellAlta Formazione Musicale) torni nellalveo che - anche istituzionalmente - le compete.
Ministro dellIstruzione, dellUniversità
e della Ricerca
Al Consiglio Nazionale
per lAlta Formazione
Artistica e Musicale
Al Consiglio Universitario Nazionale
Al Convegno nazionale di studio
Musicisti Domani
Ai Conservatori di Musica
Una prima conseguenza di questa analogia tuttavia, è proprio la confutazione e messa in discussione di un elemento complesso e delicato come quello della titolarità dei Docenti nelle Istituzioni riformate: la definizione di nuovi settori disciplinari ha infatti senso esclusivamente se rapportata ad un nuovo modo di inquadrare i Docenti ai fini delle funzioni didattiche, comè appunto per lUniversità. Ma questo desta grande perplessità e altrettanta preoccupazione per numerosi motivi.
2. Rigore metodologico ed epistemologico. S'è detto che gli insegnamenti universitari sono raggruppati in settori scientifico-disciplinari in base a criteri di omogeneità scientifica e didattica. Per analogia, ancora una volta, si dovrebbe poter parlare per i Conservatori di Musica di criteri di 'omogeneità artistica e didattica' anzitutto, ma anche 'scientifica e didattica' per quegli insegnamenti che ricadono per esempio entro l'àmbito musicologico, tecnologico, ecc. Tuttavia, ci sembra che la Proposta elenchi più campi e discipline, senza il dovuto rigore sistematico e mostrando anzi, a tratti, di non spingere il livello dell'analisi oltre la pura similarità lessicografica o terminologica. Per esempio, la 'Lettura della Partitura' (F220) viene accorpata, sotto la comune denominazione di Discipline esecutive, ad F010 'Accompagnatore al Pianoforte' (che riguarda invece la pratica e lo studio dell'accompagnamento e della collaborazione pianistica). Si tratta in tutta evidenza di àmbiti ontologicamente assai distanti: la Lettura della Partitura prevede infatti l'acquisizione di competenze pianistiche e di prassi esecutiva di complessità anche elevata (per esempio il Clavicembalo ben Temperato di Bach, il Gradus di Clementi o le Sonate di Beethoven), sia sul versante strettamente pianistico che su quello della riduzione al pianoforte di materiali musicali non concepiti per il pianoforte (la letteratura orchestrale e operistica). Ciò avviene lungo un percorso di studio e ricerca che va dalla polifonia rinascimentale all'avanguardia musicale. Pur presentando dunque in questo momento un altissimo grado di similarità con il settore disciplinare di Pianoforte, sia per durata (9 anni vs i 10 di pianoforte) che per contenuti specifici (strumenti, metodi e repertorio: Bach, Clementi, Beethoven, etc.) è incomprensibilmente assente nel gruppo folto (da COST/01 a COST/07 'Strumenti a tastiera') che racchiude (paradossalmente) persino la Fisarmonica. Non sembra possibile postulare in modo epistemologicamente rigoroso una similarità maggiore fra Pianoforte e Fisarmonica rispetto a quella fra Pianoforte e Pianoforte.
In altri casi la Proposta fa propria l'approssimazione epistemologica che si apprezza anche in alcune disposizioni normative. Un settore disciplinare di 'Acustica e psicoacustica', sia detto chiaramente, non può esistere. Ancora una volta, se il criterio dev'essere quello della omogeneità scientifica, va allora precisato che l'Acustica si occupa dello studio di una realtà 'prima e naturale' come direbbe Prieto: essa studia il suono e afferisce senz'altro alle Scienze della Natura. La Psicoacustica si occupa invece del modo in il suono viene percepito dal soggetto ed afferisce dunque decisamente alle Scienze dell'Uomo. È un po' come cercare di comporre il dilemma cartesiano fra cervello e mente, assimilando istofisiologia del tessuto nervoso e psicologia, fonologia e linguistica e così via: semplicemente impossibile ed epistemologicamente assurdo.
3. Intempestività e prematurità. Tale Proposta è anche prematura perché non esiste ancora alcuna norma su percorsi formativi 'riformati' e 'ordinamentali'. La Proposta non può evidentemente pretendere, allora, di sistematizzare e raggruppare insegnamenti relativi a percorsi formativi che ancora non esistono. Né è dato ad alcuno di prevedere in questo momento se, quando, e con quali modificazioni, quanta parte degli attuali percorsi 'sperimentali' di primo e secondo livello diventerà ordinamentale.
Bari, 14 dicembre 2005
N.B.: